19.01 – 17.02.2007 Galleria Massimo Minini, Brescia
19.01 – 17.02.2007 Galleria Massimo Minini, Brescia
La Galleria Massimo Minini è lieta di annunciare la mostra personale di Maurizio Donzelli.
Il disegno è il punto di partenza. Il disegno è studio, pensiero, creazione. Il disegno per Maurizio Donzelli è una spinta spontanea che permette di trasformare nozioni e idee in opere concrete e visibili.
L’atto del disegno è il primo passo della creazione artistica e mantiene in questo senso un legame indissolubile con la tradizione pittorica classica. E non solo, ma il disegno per Donzelli diventa di per sé un elemento fondamentale dell’opera. È composto principalmente da tratti chiusi e pieni, in contrasto con linee morbide e fluide che formano un segno, poi una forma e infine un disegno.
Per la Galleria Massimo Minini, l’artista presenta un nuovo progetto che utilizza i mirror. Le opere in mostra hanno tutte una dimensione non comune e a prima vista si presentano come oggetti bidimensionali che rispecchiano lo spazio circostante. I mirror, in questo senso, non permettono ai visitatori di capirli immediatamente, ma piuttosto spingono i visitatori a muoversi per indagare l’opera e rilevarne l’identità. In un’ottica di scorcio, le opere non rivelano immediatamente ciò che contengono. La possibile “rivelazione” può avvenire solo attraverso un confronto diretto tra visitatore e opera. L’osservatore è libero di cambiare posizione e punto di vista per cogliere tutte le possibili interpretazioni offerte dall’opera.
La sala principale della galleria è stata trasfigurata da queste grandi opere e lo straniamento dei visitatori è certo. L’osservatore è catapultato in uno stato di instabilità, dove la luce e il suo riflesso sulle superfici sono parte integrante delle opere. Questo dà vita a effetti ottici che non si rivolgono a se stessi, ma si aprono per creare suggestioni di vario genere, mostrano un carattere aperto e soprattutto esaltano le possibilità e le qualità espressive del disegno. La superficie vibrante, cangiante, sempre mutevole, lascia che il disegno emerga lentamente e diventi l’essenza degli specchi. Ogni relazione che appare tra le forme dei disegni dispiega un segmento di tempo, il tempo dell’artista, il tempo dei suoi occhi che vedono una forma e il tempo della sua mano che la disegna.
La prima mostra personale dell’artista alla Galleria Massimo Minini si è svolta nel 1988, seguita dal progetto La macchina dei disegni nel 2001.
The Massimo Minini Gallery is happy to announce Maurizio Donzelli’s solo exhibition.
Drawing is the starting point. Drawing is study, thought, creation. Drawing for Maurizio Donzelli is a spontaneous push that makes it possible to turn notions and ideas into concrete and visible works.
The act of drawing is the first step of the artistic creation and keeps in this sense an indissoluble bound with the classical pictorial tradition. And not only this, but drawing for Donzelli becomes in itself a fundamental element of the work. It is mainly composed of closed, full strokes in contrast to soft, flowing lines that form a sign, then a shape and finally a drawing.
For the Massimo Minini Gallery, the artist presents a new project using mirrors. The works in the exhibition have all an uncommon size and look at first glance like two-dimensional objects that mirror the surrounding space. The mirrors, in this sense, don’t allow the visitors to understand them immediately, they rather push the visitors to move in order to investigate the work and to detect its identity. In a foreshortened view, the works don’t disclose straightaway what they contain. The possible ‘revelation’ can take place only through a direct confrontation between visitor and work. The observer is free to change position and point of view to catch all the possible interpretations offered by the work.
The main room of the gallery has been transfigured by these big works and the visitors’ estrangement is certain. The observer is catapulted into a state of instability, where the light and its reflection on the surfaces are an integral feature of the works. This gives life to optical effects that don’t turn in upon themselves but open out to create different kinds of suggestions, they show an open character and above all enhance the possibilities and the expressive qualities of the drawing. The vibrating, iridescent, always changing surface lets the drawing slowly emerge and become the essence of the mirrors. Every relation appearing among the shapes of the drawings unfolds a segment of time, the artist’s time, the time of his eyes that see a shape and the time of his hand that draws it.
The artist’s first one-man exhibition at the Massimo Minini Gallery took place in 1988, followed by the project La macchina dei disegni in 2001.